SECONDA GUERRA MONDIALE
La Linea Maginot
Un opera immensa, voluta da Andre Maginot per difendere i confini francesi da una possibile invasione tedesca, come avvenne durante la prima Guerra Mondiale. Le tattiche di guerra erano però cambiate e la Linea Maginot morì aggirata beffardamente dalla Germania nella seconda Guerra Mondiale.
Le fosse di Katyn: 1940
In una località isolata presso Smolensk, i Sovietici uccisero diecimila ufficiali polacchi che si erano arresi nel '39. Più tardi le salme furono scoperte per caso dai Tedeschi, ma il governo di Mosca attribuì loro la responsabilità dell'eccidio e, solo dopo anni, fu possibile appurare la verità.
D-Day: 6 giugno 1944
Le forze alleate comandate da Eisenhower sbarcano con l'operazione "Overlord" sulle spiagge della Normandia. Per Hitler e il Terzo Reich è l'inizio della fine.
LA GRANDE GUERRA
Sarajevo: 1914
E' il 28 giugno 1914, l'Arciduca d'Austra Francesco Ferdinando con la moglie Sophia è in visita nella capitale bosniaca. I dissidenti serbi preparano un attentato nei suoi confronti che purtroppo riuscirà, gettando l'Europa intera in un conflitto senza eguali: la Prima Guerra Mondiale.
I forti della Valtellina
La Valtellina fin da prima della Grande Guerra ha ricoperto un ruolo strategico. Poi, nel 1914 vennero completate le opere di fortificazione e i tre forti (Montecchio, Sertoli e Oga) furono inseriti nel complesso della "Linea Cadorna", una sorta di Maginot italiana a difesa dei confini del nord.
La Guerra Bianca
Il Passo del Tonale e le vette circostanti sono state teatro di violenti combattimenti, al limite delle possibilità umane durante la Prima Guerra Mondiale.
Ripercorriamone la storia attraverso ciò che rimane dei forti austriaci in Val di Sole e Val di Pejo.
I forti degli altipiani
Folgaria, Lavarone e Luserna: questi gli altipiani sui quali si è aspramente combattuto durante la prima guerra mondiale. La linea del fronte correva in questi luoghi e sia l'esercito austro-ungarico che quello italiano costruirono ardite e imponenti fortificazioni a difesa dei propri confini. Oggi gli scheletri di quelle fortezze rimangono muti testimoni di una guerra devastante.
Le fortificazioni del settore Pasubio
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Le fortificazioni del settore Brenta-Cismon
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