I forti degli altipiani
Note geografiche...
La zona degli Altipiani occupa un'ampia area di confine tra le province di Trento e Vicenza. La Valsugana a nord, la Valle Terragnolo a ovest, il Canale del Brenta ad est e la pianura veneta a sud, stabiliscono orientativamente i limiti territoriali della zona. Gli altipiani di Folgaria, Lavarone, Sette Comuni, dei quali Asiago è il centro più importante, costituiscono la superficie descritta in questa zona. Diverse strade conducono a quest'area, da diverse direzioni, molte delle quali erano già presenti all'epoca e in ogni strada l'appassionato riconosce nomi e panorami descritti sui bollettini di guerra. Descrivere tutte le strade, gli accessi, le cime, richiederebbe pagine e pagine web; ci limitiamo a segnalare, come strade di accesso, la strada da Calliano (Val d'Adige) a Folgarìa, la strada del Passo della Fricca, da Vìgolo Vattaro a Lavarone e quindi, attraverso Vézzena (Val d'Assa), ad Asiago, la strada della Val d'Astico, la strada tortuosa, ma largamente panoramica da Enego ad Asiago, attraverso Gallio.

Note storiche...
La zona degli Altipiani, zona di confine nel 1915, presenta facile accesso da nord verso sud e viceversa da sud a nord, e perciò era stata fortificata da entrambi i contendenti già all'inizio del secolo. La catena dei forti austroungarici era di gran lunga più formidabile. Forte Serrada, Forte Sommo Alto, Forte Cherle, Forte Belvedere, Forte Lucerna, Forte Busa Verle e Forte Pizzo di Vezzena, proteggevano con una cintura di ferro contro gli accessi da sud. La nostra serie di Forti, più antiquati e meno robusti, era più debole e prova ne fu la rapida avanzata degli Austroungarici nel Maggio-Giugno 1916 che giunse quasi fino al limite della pianura. I Forti austriaci furono intensamente bombardati dalle nostre artiglierie pesanti all'inizio delle ostilità, ma resistettero validamente a tutti gli attacchi portati dalle nostre fanterie. L'attuale stato di rovina della maggior parte dei forti non è dovuto ai colpi delle nostre artiglierie, ma all'azione distruttrice dei "recuperanti" negli anni '20 e '30 del secolo, che fecero delle travi, degli arredi e delle armature metalliche dei forti, una fonte di sostentamento finanziario. Descrivere tutte le vicende belliche avvenute negli Altipiani e nella cresta montuosa a nord degli stessi, Spitz di Vezzena, Cima Dodici, Ortigara, Melette, richiederebbe molto tempo. Gli altipiani furono soggetto dei bollettini di guerra per tutto il periodo bellico:

- Durante lo sbalzo iniziale nella primavera-estate 1915
- In occasione dell'offensiva austroungarica del Maggio-Giugno 1916 e della successiva nostra controffensiva.
- Nelle nostre azioni diversive della primavera-estate 1917.
- Nella resistenza sul Nuovo Fronte dopo Caporetto (Novembre-Dicembre 1917).
- Nelle successiva offensive austriache (Giugno 1918).
- Nello slancio offensivo che portò alla nostra vittoria finale (Ottobre 1918).

Desidero segnalare il sito http://www.fortificazioni.net/.
Una miniera di informazioni per quanto riguarda le fortificazioni della prima Guerra Mondiale, la loro ubicazione e il modo di raggiungerle.
E grazie a questo sito che ho programmato le mie visite e lo utilizzerò in futuro per scoprire nuovi luoghi di guerra.
Le schede del forti sul mio sito sono tratte da Fortificazioni.net.
Grazie!