Altopascio Lucca |
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L’abitato di Altopascio sorse nella seconda metà del Mille, non si sa per mano di chi né l'anno esatto, ai margini della Via Francigena: la strada che attraversando Fiandre, Francia, Svizzera ed Italia collegava l'Europa del nord con la capitale della cristianità, Roma. Edificato in posizione strategica, il borgo di Teupascio - come si chiamava in origine forse a causa dell’unione dei due termini longobardi 'teu', popolo, e 'passio', torrente - dominava una vasta area selvaggia delimitata dal lago di Sesto, la fossa Navareccia e la boscosa zona delle Cerbaie, percorse per intero dalla Francigena. Per la sua posizione felice il luogo fu eletto a dimora di un Ospedale fondato da anonimi benefattori - probabilmente una comunità canonica - che in breve presero a riunirsi in un ordine ospitaliero: quello dei Frati di S. Jacopo. Nel tempo l'abitato venne cinto di mura sicure e dotato di chiesa con maestoso campanile dal quale ogni sera, al calar del sole, una campana detta ‘la Smarrita’ levava cadenzati rintocchi che richiamavano al castello quanti l'oscurità aveva colto nel folto delle Cerbaie. In quanto tappa ideale negli spostamenti lungo la Francigena, o Romea, molti pellegrini, viandanti e mercanti di passaggio ricorsero alle cure generosamente prestate dai frati, prima con l'Ospitale (dove si praticavano tecniche mediche all'avanguardia e persino rudimentali esami delle urine) e poi con la mensa comune dove tutti indistintamente, poveri o facoltosi, potevano presentarsi per ricevere un pasto degno di tale nome: ciò ch’è passato alla storia con il famoso nome di Calderone! |
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