Marocco

Volubilis

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Informazioni generali
Questa località, già abitata nel neolitico, subì l'influenza cartaginese e venne romanizzata prima dell'annessione del regno di Mauritania all'Impero Romano, avvenuta nel 42 dopo un periodo di lotta con i Mauri (gli odierni popoli berberi).

Il regno di Mauritania comprendeva tutto il nord dell'attuale Marocco e dell'Algeria e, dopo l'annessione, venne diviso in due province: Mauritania Tingitana (la parte occidentale, corrispondente all'attuale nord Marocco, da Tingis - l'attuale Tangeri) e la Mauritania Cesariense (con capitale Cesarea).

Collegata alle strade imperiali che attraverso la Spagna arrivavano a Tangeri, fu costruita in una zona chiamata Oulili (oleandro). Una volta divenuta residenza del procuratore, Volubilis ebbe il comando del limes della Mauritania Tingitana ma, nel 117 subì attacchi da parte dei Mauri capeggiati da Luzio Quieto infine, nel 168, per difendersi dagli attacchi delle tribù berbere venne eretto un muro di cinta attorno alla città. Fu abbandonata dai Romani verso il 284-285 e rimase fuori dai nuovi confini della provincia fissati da Diocleziano.

Fin verso la metà del VII secolo vi fu ancora una civiltà latina e cristiana che proseguì sino (così sembra) all'arrivo di Idris I il quale, nel 789, vi stabilì la sua capitale.

Il declino di Volubilis iniziò con il regno di Moulay Ismail che utilizzò i suoi marmi per abbellire i palazi di Meknes. Nel 1755 fu la volta di un funesto terremoto che la rase al suolo. Solo nel XIX secolo furono avviati gli scavi per recuperare quanto oggi si può ammirare.

Monumenti e luoghi di interesse
Oggi si possono ammirare resti imponenti quali la basilica che presenta due absidi contrapposte, il capitolium dei Severi (nel Foro), templi risalenti al I secolo, l'acquedotto e le terme. Poco prima dell'ingresso ovest si trova un imponente arco di trionfo costruito da Marco Aurelio Sebastiano in onore di Caracalla, come testimoniano i nomi suo e di sua madre, scolpiti sul frontone.

Proseguendo verso sinistra (in direzione SSO) dopo il Foro e la basilica più a sud si giuge ai bagni pubblici. È caratteristica la presenza in numerose case di frantoi e vasche per la produzione dell'olio d'oliva. Sono riconoscibili quattro porte, la principale delle quali, collegata alla strada proveniente da Tangeri, immette nel decumanus maximus che prosegue fino all'ingresso ovest.

Lungo il decumano si trovano i resti di numerose case decorate con mosaici policromi, alcuni dei quali in ottime condizioni di conservazione. Tra i più importanti quelli situati nella casa di Orfeo (Orfeo con lira che incanta gli animali, Anfitrite su biga trainata da ippocampo, i nove delfini), nella casa del corteo di Venere e nella 'casa delle colonne.

(tratto da Wikipedia)