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Sant'Ambrogio - patrono di Milano
Ambrogio si pensa sia nato verso il 333-340 d.C., da famiglia romana, probabilmente a Tréviri (Germania), dove il padre che era pretorio dell'impero aveva la sua residenza. Sebbene di famiglia cristiana, non fu battezzato alla nascita, secondo un'usanza di quell'epoca. Si racconta che Ambrogio ancora in fasce venne avvolto da uno sciame d'api che tuttavia non gli fece nessun danno. Si narra inoltre che il padre considerò il fatto come un segno della futura grandezza del figlio.
Alla morte del padre, la famiglia ritornò a Roma dove Ambrogio cominciò la preparazione per accedere alle magistrature pubbliche. Ambrogio compì gli studi di retorica insieme al fratello Satiro e iniziò la carriera statale a Sirmio (Mitrovica, in Jugoslavia) come avvocato della prefettura Italiana, Illirica e Africana. Ambrogio dedicò la sua brillante eloquienza a combattere gli Ariani, cioè gli eretici che seguivano, a quel tempo, le teorie di Ario (prete alessandrino del IV secolo) contrarie alla Chiesa Cattolica.
Gracile ma volitivo e pratico, divenne una delle figure più eminenti del suo tempo, infatti il prefetto Sesto Petronio Probo lo fece nominare (370) governatore delle province di Liguria ed Emilia, con sede a Milano.
Il suo governo fu talmente apprezzato dal popolo che, nel 374, quando morì il vescovo ariano Aussenzio, imposto dall'imperatore Costanzo nel 355, cattolici e ariani, dopo prolungati e aspri dissensi, si accordarono per eleggere vescovo Ambrogio che anche in quelle circostanze aveva mostrato raro equilibrio. Inizialmente Ambrogio fu talmente sorpreso che, per sottrarsi all'incarico, fuggì fuori Milano. Ma dopo averci pensato decise di accettare. In quell'occasione, il neo vescovo si spogliò di ogni bene terreno a beneficio della Chiesa. (E' pura leggenda il racconto del ragazzo che, gridando improvvisamente "Ambrogio vescovo" avrebbe persuaso l'assemblea). Vitaliano I confermò la nomina vincendo ogni resistenza di Ambrogio. Così il 30 novembre 374 Ambrogio fu battezzato e nella settimana seguente ricevette gli ordini: il 7 dicembre era consacrato vescovo.
Data la sua impreparazione prese come guida il prete Simpliciano, che fu poi suo successore. Studiò intensamente l'esegesi biblica e il dogma, applicandosi ad una predicazione incessante con uno stile sempre chiaro. Questo atteggiamento gli guadagnò la stima dell'imperatore Graziano che lo fece suo consigliere. Ambrogio lo persuase (378) a richiamare i vescovi cattolici banditi da Valente, poi a proibire i culti pubblici pagani ed eretici (379), e finalmente a stabilire la fede cattolica romana come unica religione pubblica dell'impero (380). Segno di questo orientamento fu la rinuncia, da parte dell'imperatore, al titolo di "Ponteficus Maximus", e la rimozione dell'altare della Vittoria della curia del Senato; il che provocò la violenta protesta di Simmaco contro Ambrogio. Così diventò di colpo il campione contro il paganesimo e l'arianesimo.
Dopo la morte violenta di Graziano (383), il dodicenne Valentiniano II era sotto l'influsso di sua madre Giustina, ariana, rivelatosi subito ostile ad Ambrogio benché questi ne avesse salvate le sorti persuadendo l'usurpatore Massimo a rimanere nelle Gallie e a rinunciare all'occupazione dell'Italia (384). Giustina chiamò a Milano il vescovo ariano Mercurio di Durostorum in Meisa (il quale prese il nome simbolico di Aussenzio predecessore di Ambrogio) e chiese per lui una basilica (385).
Ambrogio fu una delle più grandi e belle figure della cristianità: uomo di governo, pastore d'anime, maestro, apostolo, difensore dei popoli e poeta. E' annoverato insieme ad Agostino, Girolamo e Gregorio, fra i quattro massimi dottori della Chiesa latina.
Morì a Milano nel 397.
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