Cinque uomini in camper
racconto di Stidy |
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Mercoledì 6 settembre
La sveglia suona implacabile alle 6 e 30. Come un lombrico striscio fuori dal letto e a stento riesco a trascinarmi fino in bagno. Senza accendere la luce mi guardo allo specchio e per un momento inorridisco davanti al mio riflesso... che di umano non ha proprio nulla. Poi un sorriso compare sottile sul volto. Oggi è il gran giorno, oggi è il giorno dell"adunanza" in cui misteriosamente, come guidati da un invisibile mano, alcuni prodi (con la lettera minuscola) si incontrano in un luogo preciso della penisola e intraprendono, come salmoni, il lungo pellegrinaggio verso nord... verso Parigi, oggi, come un anno fa, riparte l'avventura francese dell'Apple Expò, oggi riparte l'avventura di 4 UOMINI IN CAMPER... se non che quest'anno, finalmente, c'è pure Leo e quindi la versione 2006 del nostro tour tra i Galli sarà 5 UOMINI IN CAMPER. Stavolta abbiamo deciso di non passare da Milano ed evitare così l'inutile perdita di tempo per "raccattare" Stidy e Leo. Molto più pratico partire da Reggio Emilia col camper e andare direttamente a Torino a prendere @ngel, visto poi che la strada da percorrere per arrivare in Francia è la stessa dell'anno scorso, via Frejus. Leo chiama da casa e mi avvisa che sta per partire (sono le 7.30), proprio mentre sto varcando il casello di Milano Sud. Non posso aspettarlo, devo andare a casa di Beppe, nel ridente borgo di Vezzano sul Crostolo, a lasciare la mia auto sostitutiva, una splendida Punto fornitami dalla Citroen perché il fedele Berlingo ha dato forfait... una valvola bruciata. Quindi ci troveremo a Reggio, nel punto convenuto, e attenderemo in religioso silenzio l'arrivo di Bebo con il camperone. Grazie alla moglie di Beppe, arriviamo nel parcheggio dove già Leo ha posteggiato la sua Rover, una berlina... stile zingaro ma con una dote molto importante, un bagagliaio immenso. Chiamiamo Bebo col cellulare per sapere a che punto è. Il noleggio apre alle 9 e ora che tutto è pronto e da fuori Reggio arriva da noi passerà almeno un'ora. Ci siamo, il bestione sputa da dietro una rotonda con alla guida Bebo. E' lo stesso camper dell'anno scorso e quando dico identico dico che è proprio lo stesso... stessa targa! Dopo una buona mezz'ora siamo in marcia verso l'autostrada A1. Impresa non proprio facile dati gli innumerevoli lavori in corso che interessano le nuove vie di accesso e gli svincoli di Reggio Emilia... un opera immensa che vede l'apice nella creazione di un mega-ponte strallato molto "jap" e credo anche molto costoso, che passa sopra l'autostrada e che ha modificato la rete viaria, compreso lo spostamento del casello... per arrivare al quale occorre vagare avanti e indietro per i sobborghi di questa "nuova" metropoli senza, apparentemente, mai raggiungerlo... come una chimera. Il potente mezzo corre in direzione Torino e mentre Bebo guida faccio alcune considerazioni; nulla è cambiato, i cuscini dei sedili posteriori sono esattamente gli stessi, anche la lampada abat-jour di sinistra non è ben fissata, ora come all'ora e quel segno, sul bordo della mansarda, c'è ancora... Il tempo sembra essersi fermato e questo anno passato nelle rispettive dimore, con le proprie famiglie e il lavoro di tutti i giorni è svanito. Sembra ieri che abbiamo salutato @ngel a Torino e oggi stiamo di nuovo andando a riprenderlo per ricominciare qualcosa che, evidentemente, non è mai finito, si è solo momentaneamente interrotto e risalire sullo stesso identico mezzo non ha fatto altro che ingigantire questa sensazione. A Torino ci fermiamo in una stazione di servizio per prendere a bordo @ngel e per pranzare in autogril visto che ormai è ora di pranzo. Fuori fa caldo, un clima ben diverso dall'anno scorso quando a Torino veniva giù dal cielo praticamente di tutto. La strada ora sale al Frejus per entrare in Francia, poi un lungo trasferimento ci porterà direttamente a St. Nazaire, in Bretagna. E' il primo dei due "tapponi" di trasferimento decisi per guadagnar tempo e la prima prova di guida alternata che prevede due del gruppo alla guida mentre gli altri dormono. Passo alla guida con angelo come copilota e al grido "ma vaff... ma che cazz!!!" varchiamo la frontiera e cominciamo la discesa verso Saint Etienne... località per noi tristemente famosa (vedi 4 uomini in camper - 2005). Mentre corriamo tra le montagne stabiliamo i posti per dormire: Bebo con Beppe hanno già di diritto i loro spazi nelle cuccette in coda; @ngel dormirà con Leo in mansarda e io mi adatterò sul divanetto sinistro, opportunamente modificato per la notte. Stiamo tenendo una ottima media, ogni tanto ci fermiamo per fare rifornimento, per un minuto d'aria per i "tossici" e per sgranchire le gambe. Leo ne approfitta per dare sfoggio di abilità da surfista sul tetto del camper, immortalato da tutte le macchine fotografiche (praticamente abbiamo tutti la stessa foto). Il viaggio prosegue fino all'ora di cena, dove troviamo una splendida area di servizio con la luna che brilla all'orizzonte, leggermente velata dalle nuvole. Una scena a dir poco commovente se non si avvicinasse Leo con la faccia peggiorata dal taglio di capelli alla mohicana con addosso una maglietta con scritto "Attenzione... maniaco sessuale"... Che Leo non sia un maniaco sessuale lo sappiamo tutti ma... è proprio brutto brutto brutto e l'incantesimo inevitabilmente si spezza! Mentre mangiamo, diamo un'occhiata al percorso sul Tom Tom per fare il punto di quanto manca all'arrivo... si, perché quest'anno abbiamo anche il navigatore, un'altra chicca di Leo. Riprendiamo il viaggio, in autostrada fino a pochi chilometri oltre Bourges e poi su statale/autostrada per seguire la valle della Loira fino a Nantes e quindi Saint Nazaire. Mentre Leo guida, dietro, qualcuno si diverte col Mac. Si viaggia bene di notte e ci si prepara per dormire. E' quasi mezzanotte e mentre do il cambio alla guida a Leo, esclamo: "Ci faremo il mazzo oggi fino a St. Nazaire, ma domani ragazzi... c'è la visita all'Airbus!!!". E con questa frase si spegne il lieto ciarlare del giorno; Bebo e Beppe prendono posto nelle cuccette, Angelo siede accanto a me e Leo cerca di dormire un po' in mansarda. La strada è ancora lunga e la lunga notte ci porta ad attraversare piccoli paesi illuminati dalle gialle luci stradali, poi ancora il buio della statale quindi di nuovo in autostrada per brevi tratti. Ogni tanto dal buio appaiono bellissimi palazzi illuminati da riflettori, i castelli della Loira, gli splendidi manieri che da soli meritano un viaggio, poi di nuovo il buio e la notte. @ngel che cerca di stare sveglio per tenere sveglio me, mentre il camper ha un leggero e ciclico ondeggiamento. beh, se le cuccette posteriori non fossero tutte e due dalla stessa parte... forse lo spostamento d'aria provocato dai due "boscaioli" sarebbe più equilibrato... o no?!? Leo si sveglia, scende dalla mansarda e si affaccia alla cabina di guida per chiedere come va, proprio nel momento in cui, per evitare una grossa buca, sono costretto a frenare. Un colpo secco, Bebo e Beppe si svegliano di colpo, io freno e accosto, mi fermo... guardo @ngel con gli occhi sbarrati, mi giro e c'è Leo seduto per terra con la testa fra le mani... in silenzio, nemmeno un gemito. Il bordo della mansarda ha "baciato" per un momento la fronte di Leo, una botta che ha fatto temere il peggio ma lo sappiamo tutti, tra la testa di Leo e la mansarda... chi perde è la mansarda. Si prosegue. Il nero nastro d'asfalto corre lungo la Francia e finalmente Nantes, sull'estuario della Loira annuncia finalmente l'oceano Atlantico. St. Nazaire è a "solo" 60 chilometri. La città è deserta (sono le 5 di mattina) e troviamo subito l'accesso alla zona portuale, dove si trova il grande complesso tedesco che durante la seconda guerra mondiale ospitava gli U-Boat e dove si trova l'ufficio del turismo. Alle 9 apre e noi saremo pronti per prenotare le nostre visite. Posteggiamo il nostro mezzo nel parcheggio vuoto di un centro commerciale ed espletate alcune funzioni corporali ci abbandoniamo tra le braccia di Morfeo per le poche ore che rimangono. Stanchi... ma felici. Seguendo un copione già scritto, con cadenza ritmica, inizia il grande concerto. Giovedì 7 settembre Già da Milano mi ero attivato per sapere cosa vedere e a parte il mastodontico complesso in cemento armato che ospitò gli U-boat tedeschi durante la seconda guerra mondiale, sarebbe stato interessante salire a bordo del sottomarino Espadon, il primo sottomarino francese a navigare sotto la calotta polare fino al Polo Nord, oppure visitare la ricostruzione dei grandi transatlantici di inizio secolo dello "Scalo Atlantico" o, meglio ancora, visitare gli stabilimenti dell'Airbus, vera chicca di Sain Nazaire, dove si assemblano le fusoliere del novello "mostro dei cieli" il grande A580 a due piani. Per la visita occorreva fornire le generalità dei partecipanti almeno due giorni prima insieme a un documento di identità. Io ero riuscito a inviare via mail, oltre ai miei, i dati di Angelo e Leo, ma non di Beppe e Bebo (era ormai tardi... quella sera e non me la sono sentita di chiamarli a casa dopo la mezzanotte). Il ragazzo dell'ufficio del turismo è gentile ma... irremovibile. Le regole sono chiare, i dati vanno forniti con un anticipo di almeno due giorni, altrimenti nulla da fare... e così fu. La visita è fissata con partenza in pullman per le ore 14:00, andranno Angelo e Leo, mentre io resterò insieme a Beppe e Bebo, tanto avevo già visto gli stabilimenti d Tolosa e mi spiaceva lasciarli soli. Entriamo da una passerella all'interno dello spazio museale e la prima sala ci accoglie come passeggeri di un grande transatlantico; si tratta del pre-imbarco, dove si fanno i biglietti e il personale, aggindato come all'epoca, si cura di noi permettendoci di accedere alla simulazione di un "meraviglioso viaggio a bordo di un albergo galleggiante del 1930... o giù di lì". Tutta la visita si svolge percorrendo i corridoi sui quali si aprono le ricostruzioni degli ambienti tipici di questi mastodonti del mare: cabine, sale da pranzo, ritrovi, sala macchine e ponte di comando, passando attraverso "passeggiate" all'aperto (ricostruite all'interno pure queste) dove anche la brezza e lo sciabordio delle onde contro la fiancata sono riprodotte... fedelmente. Verso la fine non poteva mancare il classico filmato (in francese) sulla storia di queste imbarcazioni e il finto naufragio con tanto di "fuga" a bordo di scialuppe di salvataggio. Che dire, mai ci saremmo aspettati una cosa del genere... 20 euro, senza poter fare una foto (assolutamente proibito) per assistere a qualcosa che solo il grande Beppe poteva riassumere sul libro a disposizione dei visitatori, con tanta precisione e coerenza: "Andate tutti a cagare!!!". Sembra che la nostra trasferta francese stia prendendo una piega negativa, se questo è l'inizio... ma non disperiamo e ci lanciamo verso la visita libera delle grandi rimesse di U-Boat. Qui la visita è libera e si può andare dove si vuole; all'interno degli hangar dove sono ancora visibili le scritte in tedesco e i grandi numeri che definivano i docks per i sommergibili, sul tetto, dove grandi pannelli con testi, foto e cartine spiegano le vicende di Saint Nazaire durante l'ultima guerra fino alla torretta di guardia che sovrasta il grande bacino artificiale davanti ai moli d'attracco. Ormai è ora di pranzo, riportiamo il camper davanti all'ufficio del turismo e, nell'attesa del pullman che porterà i nostri "eroi" Angelo e Leo all'Airbus, scaldiamo i fornelli e ci prepariamo alla prima pastasciutta del nostro viaggio... naturalmente condita con lo storico sugo di pomodoro alla Beppe ma, prima... un po' di antipasto! Sia io che Beppe abbiamo comprato del salame, naturalmente non un salame qualunque, salame di Felino, il "re" dei salami! Beppe ne aveva uno e io due... cominciamo ad aprire il primo e poi vediamo. Ed ecco infine apparire in lontananza il bus, si ferma, apre le porte e comincia a caricare i "fortunati" che visiteranno i famosi hangar dell'Airbus. Vediamo i "nostri" avviarsi lentamente e confondersi nel gruppo, facendo ressa vicino alle porte del mezzo. Sono tanti a salire, interessati naturalmente a questa famosa industria aeronautica che in pochi anni ha cambiato il volto del trasporto aereo, contrastando lo storico monopolio di Lockeed e Boeing ma curiosamente l'età media è 60 anni!!! Siamo certi che i nostri compagni di ventura si divertiranno. Il pomeriggio passa lento, fa caldo e l'attesa del ritorno di Leo e Angelo si passa nel camper, ognuno intento alle proprie attività: Beppe sistema un po' le foto, come del resto faccio io, mentre bebo "spippola" sulla tastiera tra la ricerca di un acces-point e la sistemazione delle sue foto, (la ricerca di acces-point sarà come l'anno scorso una delle attività principali del gruppo). Al rientro i racconti sono unanimi, splendido giro ma la compagnia dell'Istituto Geriatrico Milanese in trasferta non era certo la migliore. Arriviamo all'imbrunire presso Carnac e troviamo dopo diverse vicissitudini un piccolo campeggio posto su un terreno scosceso. L'impresa di entrare dai cancelli e trovare una piazzola è superata, tra l'altro una splendida piazzola proprio davanti ai bagni. Il problema si pone invece al momento di abbassare i piedini del camper per stabilizzarlo... manca la leva maledizione, il Ballotta non ce l'ha fornita! (Ballotta è il noleggiatore del camper n.d.r.). A parte queste divagazioni, dopo le evaquazioni solide anche di Angelo, ben documentate, finalmente la quiete ritorna in campeggio, ci si prepara per la cena e, momento tanto atteso, la prima grande battaglia. Ma alla fine anche i combattenti più duri hanno bisogno di riposo e lentamente ci si accorda per una tregua, solo momentanea, per riportare i corpi massacrati all'originale livello di vitalità. Venerdì 8 settembre Terminata la visita ci spostiamo di poco per ammirare uno tra i più vasti allineamenti di menhir. Siamo a Menec ("Luogo delle pietre" o "Luogo del ricordo"), dove si trova il più vasto "Viale megalitico" che conta ben 1169 pietre disposte su undici file. A poca distanza, il secondo sito che visiteremo, i Viali di Kermario o "Luogo dei Morrti", con 1029 pietre disposte su dieci file. Ci separiamo, io e Beppe giriamo dietro alcune abitazioni per meglio fotografare le interminabili file di menhir, mentre Leo, Bebo e Angelo costeggiano la rete di protezione. Incredibile, i pietroni sono dappertutto, perfino nei giardini delle case... E' quasi ora di pranzo, ci spostiamo fuori Carnac verso l'ultimo sito preistorico dove si trova, ormai "atterrato", un enorme menhir, Locmariaquer. "Il "Gran Menhir Brisé", alto in origine 22 metri, si presume fosse il punto centrale dell'osservatorio megalitico di Carnac, prima che un terremoto lo abbattesse nel 1722. Dopo mangiato la voglia di rimettersi alla guida lascia il posto al desiderio di farsi una belle... pennica pomeridiana, ma dobbiamo spostarci per arrivare a Saint-Malò e vogliamo arrivarci prima di sera in modo da visitarla alle ultime luci del giorno, quando le prime luci giallastre dei lampioni si fondono col rosso del tramonto sull'oceano, la marea comincia a salire e i gabbiani rilasciano etti di guano sulle statue... e non solo. Beppe non sta bene, pure lui ha problemi di...pancia, anche se non si è cibato delle stesse schifezze di Leo. Passiamo in farmacia dove tra l'altro Leo compra del dentifricio per sua madre, dice che in Italia non si trova...mah! Giriamo ancora per le stradine strette di Saint-Malò prima di infilarci in un ristorante e mangiare dell'ottima carne alla griglia condita da altrettanto ottima birra, una cena resa ancor più succulenta da un probabile errore nel conto, di molto al di sotto delle aspettative. Arriviamo finalmente in campeggio, una doccia veloce e le postazioni sono già pronte e calde. I combattimenti sono aspri, molto spesso con perdite ingenti da ambo le parti. Ad ogni passo il respiro affannoso può essere traditore della posizione e la ricerca del nemico, di casa in casa, spesso conduce a soddisfare le proprie voglie, senza badare se il nemico ha il cuore libero oppure ha moglie... hem, no, questo non c'entra... A soddisfare la propria voglia di sangue senza controllare se all'interno, nascosto dietro un maledetto stipite, c'è Beppe (cazzo sempre lui) che aspetta la sua vittima, il suo agnello sacrificale! Ormai tutto intorno è silenzio. Fuori, nella notte e nel fitto della vegetazione, alcune fioche luci rischiarano debolmente il sottobosco. Qualcuno si prepara a far festa, ma non ha fatto i conti con la "truppa della notte" che inesorabilmente, come da ormai tre anni accade, inizia col suo ritmico lamento... a sconvolgere i piani di quei piccoli esseri barbuti che ogni sera sperano, sperano, sperano... Sabato 9 settembre Lasciato il campeggio abbiamo girato invano per le vie della cittadina alla ricerca dell'uscita, verso la statale che ci avrebbe portato in pochi chilometri alla splendida quanto "unica" isola di Mont Saint-Michel. Finalmente riusciamo a riprendere il viaggio. Alla guida è Beppe, mentre Leo fa da copilota, sempre vigile e attento e in poco tempo siamo già sulla strada che porta ai posteggi sotto Mont Saint-Michel, la strada che oggi è sopraelevata, mentre i posteggi sono ad un livello più basso e quotidianamente vengono sommersi dalla marea; grandi tabelle sono affisse in diversi punti dove si possono leggere gli orari quotidiani della marea, in modo da portar via i veicoli prima che spariscano tra i flutti. La visita a questo gioiello, patrimonio mondiale dell'UNESCO, occupa tutta la mattinata, ma ne vale la pena. I turisti sono tantissimi e salire per la stretta via colma di ristoranti e negozietti di souvenir è un'impresa ardua. In cima la grande cattedrale la fa da padrona e il panorama sulla baia sottostante è unico. Siamo tutti sparsi a vedere e fare foto, io per primo... che rimango sempre indietro... ma è più forte di me, non riesco a limitarmi. Alla fine siamo abbastanza stanchi, ritorniamo al camper e ripartiamo alla volta della Normandia, una deviazione in più per visitare alcuni nuovi luoghi dello sbarco, soprattutto per Bebo e Angelo che non ci sono mai stati. Ma prima, su consiglio di Leo occorre fare sosta ad un biscottificio appena fuori Mont Saint-Michel; un luogo fantastico dove assaggiare biscotti di ogni tipo, soprattutto frollini ricchi di uova e burro, quando non sono ricoperti di ciocolato al latte o fondente... Insomma, un vero paradiso per i malati di gola. Giriamo, assaggiamo e alla fine compriamo sacchetti colmi di biscotti da portare alle rispettive famiglie... sempre che arrivino alla fine del viaggio. Bene, è ora di riprendere la strada verso la prossima tappa, la Normandia. Lungo il percorso ci fermiamo in un posteggio alberato vicino ad alcune abitazioni per preparare un altro luculliano pranzo a base di pasta e (ancora) salame Felino... che resiste incrollabile agli attacchi di tutta la comunità, insieme al formaggio comprato in uno dei tanti supermercati trovati sulla strada. La scelta di questo posteggio è dettata soprattutto dalla presenza di un access point libero, a scrocco del quale ci lanceremo in azzardate navigazioni internet alla ricerca di qualche buon motivo per visitare l'Expò di Parigi. Le novità ci sono e si tratta di un nuovo modello iMac da ben 24 pollici, con una configurazione degna dei fratelli maggiori Mac Pro. E' anche il momento di provare se c'è segnale digitale terrestre per vedere un po' di televisione con la mia antennina e il piccolo decoder USB della El Gato... ma niente, nessun segnale! Ripartiamo dopo pranzo alla volta delle batterie di Lounges-sur-mere, già viste da me, Beppe e Leo, ma una vera chicca per Bebo e Angelo, che possono ammirare le batterie tedesche con i cannoni ancora in posizione che, all'alba del 6 giugno 1944 hanno cercato di frenare il famoso quanto sanguinoso sbarco alleato. Arriviamo all'imbrunire e mentre il gruppo va alla scoperta di questi luoghi capeggiato da Leo, Io resto a bordo del camper con Beppe, a sistemare le foto fatte fino ad ora. Domenica 10 settembre Verso metà pomeriggio ripartiamo alla volta dell'ultima tappa normanna e certo la più interessante. Parte la caccia al campeggio, magari con piscina, ma dobbiamo fare i conti con l'indicatore del carburante, da tempo fisso sul rosso. Sono alla guida e tutti siamo con gli occhi rivolti alla strada e ad una possibile stazione di servizio che risulta più difficile da trovare del campeggio. Maledetti Francesi, ci starebbe bene un bel SA VA!!!!! Si, ma a chi... qui non c'è nessuno. Continuiamo nella ricerca, ormai disperata e finalmente troviamo ciò di cui abbiamo bisogno e si prosegue con la ricerca del campeggio. Ancora una volta, a tarda notte, buio e silenzio tornano a regnare dentro il nostro camper... ho detto silenzio? Domani è un altro giorno, si va a Parigi! Continua... |
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