Descrizione:
Dal punto di partenza (m. 1380), si prende verso est (tabelle) la bella mulattiera militare lastricata (segnavia CAI n. 152) che s'avvia verso le rupi delle Meatte. Si oltrepassa una valletta e subito si inizia a percorrere il tratto scavato nella roccia. Si cammina in falso piano con qualche tratto in leggera salita e si compie una vera traversata di queste ardite pareti con belle immagini verso valle e verso la pianura. Arrivati ad una forcella (m. 1500 circa; ore 1 ) si abbandona questa mulattiera e si prende un sentiero che devia a sinistra (nord) per compiere un giro sul lato settentrionale del rilievo stesso scendendo, in questo modo, nella Valle delle Mure. Raggiunto il fondovalle nei pressi del dirupo Cason del Boccaor (m. 1370; 30 minuti), si prende a sinistra la stradina che ritorna, in leggera salita, al punto di partenza (totale ore 2). |
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Motivi d'interesse:
Le Meatte sono un luogo di grande interesse botanico, storico e paesaggistico. L'ambiente rupestre prealpino, abbinato alle nebbie frequenti che mantengono d'estate basse temperature e costanti condizioni d'umidità, ha determinato le condizioni per il concentrarsi in questo luogo di molte rarità vegetali. Si possono ammirare molte classiche e spettacolari fioriture di ambiente di roccia, di canalone e di prati rupestri.
Lo stesso tracciato militare, assieme ad altre opere di cui si intravedono le tracce, merita d'essere ammirato per la sua arditezza. Venne realizzato dal Genio militare italiano come opera di immediata retrovia per spostare e ricevere le truppe al riparo dal tiro nemico (che era attestato su parte dei Solaroli e del Monte Spinoncia, due dorsali del Grappa poste, rispettivamente, a nord-ovest e nord-est delle Meatte). Attraente, poi, è l'immagine paesaggistica del luogo stesso, un vero scoglio rupestre e selvaggio che si erge poderoso sui fianchi orientali del Grappa. La ricchezza e rarità della flora rupestre è forse l'aspetto più peculiare del luogo. Si possono riconoscere, anche se il sentiero si snoda a quote relativamente modeste, molte entità tipiche delle Dolomiti.
Il raponzolo di roccia (Physoplexis comosa), detto da alcuni anche il fiore dei rocciatori per la sua abilità nel vivere nelle pareti più compatte, è abbastanza frequente e s'accompagna alla campanella della Carnia (Campanula comica), alla primula orecchia d'Orso (Primula auricola), alla sassifraga aranciata (Saxifraga mutata) ed alla bonarota (Paederota bonarota). Meno appariscente, ma forse più importante perché ritenuta la pianta guida in queste condizioni rupestri soleggiate, è la potentilla penzolante (Potentilla caulescens), un'erbetta che vive nelle crepe delle pareti e che fiorisce in piena estate. Più interessante di tutte, anche perché si può considerare l'ambasciatrice del Grappa, è la sassifraga delle Dolomiti (Saxifraga squarrosa) che nelle Meatte è presente con una varietà chiamata "grappae" che venne studiata e identificata qui oltre cent'anni fa.
L'ambiente delle rupi si rivela estremamente inospitale per la fauna, questo a causa della morfologia particolarmente aspra e della scarsità di risorse alimentari presenti. Esistono però specie caratteristiche che, soprattutto durante il periodo riproduttivo, frequentano le strapiombanti pareti caratteristiche delle Meatte. Particolarmente vistosi, da osservarsi in primavera durante il periodo riproduttivo sono il codirossone (Monticola saxatilis), Il passero solitario (Monticola solitarius), il picchio muraiolo (Tichodroma muraria). E inoltre possibile osservare spinti in alto dalle correnti ascensionali il gheppio (Falco tinninculus) e il falco pellegrino (Falco peregrinus) ma anche il grande corvo imperiale (Corvus corax) solitamente annunciato dal caratteristico, breve verso metallico. Le assolate pietraie possono ospitare la vipera comune (Vipera aspis) e, molto più di rado, il marasso (Vipera berus), due rettili interessanti e miti che, se inopportunamente disturbati da molto vicino, possono costituire un serio pericolo a causa del loro morso velenoso. Nei prati umidi è presente anche la lucertola vivipara (Zootoca vivipara), simile ad una comune lucertola dei muri è invece animale assai particolare che, partorisce i piccoli vivi ed è in grado di vivere a quote superiori ai 2200m.
Tratto da: http://moosphoto.com/sentiero_delle_meatte.html
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