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Macintosh LC 4/40
Monitor Apple 13' Trinitron
Codename: Pinball, Elsie, Prism
CPU: Motorola MC68020
CPU Speed: 16 Mhz
FPU: none (upgradable)
Bus Speed: 16 Mhz
Data Path: 16 bit
ROM: 512 kb
RAM Type: 30 pin SIMM
Mininum RAM Speed: 100 ns
Onboard RAM: 2 MB
RAM Slots: 2
Maximum RAM: 10 MB
Level 1 Cache: 0.25 kb
VRAM: 256 kb (upgradable to 512 kb via one socket)
Maximum Resolution: 4-bit 640x480 or 8-bit 640x400
Slots: 1 LC PDS
Floppy Drive: 1.4 MB SuperDrive
Hard Disk: 40-80 MB
ADB: 1
Serial: 2
SCSI: DB-25
Video Out: DB-15
Audio Out: mono 8 bit
Audio In: mono 8 bit mini
Speaker(s): mono
Gestalt ID: 19
Power: 50 Watts
Weight: 8.8 lbs.
Dimensions: 2.9" H x 12.2" W x 15.3" D
Minimum OS: 6.0.7
Maximum OS: 7.5.5
Introduced: October 1990
Terminated: March 1992
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Finalmente il colore!
Il primo Mac entry level, ma con un monitor portentoso che montava un tubo Sony Trinitron di eccezionale qualità.
I computer cominciavano a prendere piede con una molto velocemente e anche la nostra agenzia si stava attrezzando con Mac. L'LC mi ha fatto fare un salto enorme in termini di potenza e possibilità; per la prima volta avevo a disposizione un disco rigido per l'archiviazione e della stratosferica dimensione di 40 MB... e quando mai lo riempio (dicevo io). Tempo un paio di mesi era già pieno e li ho capito che sarebbe sempre stato peggio, infatti anche oggi con tre dischi (30+30+120) ho difficoltà a mantenerli in ordine e, soprattutto, sgombri da cazzate.
Curiosità:
Il masterizzatore che avevo aggiunto era un NEC che aveva una slitta con le interfacce per il computer, rimosso dalla quale diventava una sorta di walkman con funzionamento a batterie. Masterizzava a 2x e costava intorno alle 350.000 lire (dell'epoca).
Il modem lo usavo solo per i collegamenti point to point e per inviare i fax. Ricordo che una notte ho provato a collegarmi con un amico e quando dopo un paio d'ore siamo riusciti a collegarci e scriverci mediante un "foglio bianco" (un po' come quando ci si collega in chat).... ho urlato dall'emozione, nel vedere i caratteri che piano piano si formavano sul monitor, digitati dall'altro capo del telefono. Oggi sono cose strascontate ma sarebbe opportuno rifletterci, di tanto in tanto.
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