lunedì - ore 20,15
Decolliamo dall'aeroporto di Bergamo "Orio al Serio" con una puntualità che la nostra compagnia di bandiera si sogna di notte; la Ryan Air, biglietti acquistati via internet a fine agosto, non offre nulla a bordo che non sia a pagamento, ma il biglietto costa ...99 centesimi di Euro, si può anche sopportare.
L'atterraggio è previsto a Parigi Beauvais (a nord della capitale) per le 21,45, ma il pilota ha compiuto un altro miracolo... è atterrato con 15 minuti di anticipo: fantastico.
A questo punto occorre prendere la navetta che porta in città (manco a farlo apposta davanti al Palais des Congres dove si terrà il Keynote); un ora e un quarto di pullman, e questo non è il massimo.
Manca poco, poi andremo a mangiare un boccone, solo una mezzora di metropolitana per arrivare all'hotel, tra Pigalle e Monmartre (conoscete Pigalle? Documentatevi!).
L'alberghetto, 2 stelle (vedere le foto del bagno che spiegano molto) è in piena zona "Hard", con gente di tutte le razze e tutte le lingue che cercano di irretirti nei loro luridi Peep Show, con la promessa di uno spettacolo indimenticabile; noi non cediamo alle lusinghe e dopo un più che frugale pasto da McDonald (che mestizia) finiamo a letto (non insieme). La sveglia è stata messa alle 6,30 (il Keynote sarebbe alle 10 ma meglio essere prudenti).
martedì - ore 7,00
Usciamo dal nostro hotel come zombi, una veloce colazione e affrontiamo la metropolitama del mattino.
ore 8,00
Siamo arrivati al Palais des Congres, una costruzione davvero molto bella e, soprattutto immensa. Qui scopriamo di non essere i primi e la fila d'avanti ai 4 ingressi è di una decina di metri.
Una sola cosa ci scoccia da morire, non si può portare dentro neanche una macchina fotografica usa e getta, tutto deve essere lasciato al deposito bagagli, i nostri Mac, le digitali, la telecamera e gli zaini.(speriamo solo di ritrovare tutto alla fine).
Presto la coda diventa immensa e riempie la pur ampia hall che separa noi comuni mortali dal "tempio".
10.00
Finalmente aprono le gabbie e entriamo in una delle più grandi sale congresso che ho mai visto.
Il palco è nero con tendaggi neri e luci blu che ne evidenziano i panneggi; al centro uno schermo di dimensioni giganti (almeno 8 metri di base) mostra il logo a noi noto che insieme ad altre due mele retroilluminate ai lati, fa capire inequivocabilmente che il posto è giusto.
10,15
Entra "Lui" ed è uno scroscio di applausi che durano per un minuto buono (quando c'è il carisma...).
La presentazione è praticamente la replica di San Francisco e la scaletta prevede G5, Panther con tutte le nuove caratteristiche, iChat e alcune piccole novità: la linea PowerBook viene aggiornata ma per le caratteristiche vi rimando direttamente al sito Apple, è inutile elencare qui informazioni ben più esaurienti presenti sul sito ufficiale e vengono lanciati i nuovi imput device (tastiera e mouse) wireless su tecnologia Bluetooth, peccato che il mouse resta a un tasto, sarebbe stato bello un cambio di direzione verso, secondo me, un miglioramento sostanziale.
Chi si aspettava Panther, invece, è rimasto deluso; Steve dice che sarà rilasciato entro l'anno, peccato dover prolungare l'attesa, anche perchè averlo visto in azione non ha fatto che aumentare la brama di questo gioiello. A parte le caratteristiche grafiche più evidenti come il cambio di utente e Exposè (figata stratosferica), lo strumento di ricerca (Mela-F) ha acquisito una velocità senza pari, praticamente elenca i risultati di ricerca in tempo reale.
Desidero invece soffermarmi sul personaggio, più che sui prodotti, dei quali ripeto le informazioni sono più che abbondanti in rete; del resto la nostra trasferta parigina era più per "vedere" dal vivo il CEO Apple che per il resto.
Beh, senza creare dei miti, l'emozione di trovarsi di fronte l'uomo che ha dato vita al mondo della mela sicuramente è tanta, ma nell'apparenza (chi ha visto i precedenti Keynote via internet lo sa) è una persona che ha mantenuto inalterata nel tempo la sua immagine: felpa nera, jeans e Nike bianche, è sempre apparso così, niente giacca e cravatta, niente camicia pregna di sudore, niente ululati sul palco saltando come una scimmia da una parte all'altra.....Steve è entrato dal fondo del palco, ha salutato e ha cominciato la sua presentazione, semplicemente.
Parla un ottimo inglese pur essendo americano ed è comprensibile al 90%, parla lentamente, con le pause ben studiate, ogni tanto scherza o fa qualche battuta, poi passa dalla presentazione alla demo, entra in iChat video con Londra e Cupertino con una tranquillità e semplicità disarmante, come se fosse la normalità (forse per noi, ma non per il 95% del mercato).
E così come ha cominciato il Keynote lo ha terminato, con semplicità, salutando tutti...il tutto è durato un ora e mezza circa.
12,30
Dopo aver ritirato i nostri zaini e aver controllato che tutto era ancora li, prendiamo la navetta organizzata che ci porterà all'Expò. Il tutto è ben organizzato e praticamente la coda per il bus-navetta si limita a circa un quarto d'ora.
13,30
Eccoci all'ingresso, il padiglione della fiera, nella zona delle esposizioni non è grandissimo, ma è un concentrato di tutto quello che un comune mortale può desiderare in termini di hardware, software e ammenicoli vari.
Naturalmente al centro si impone di prepotenza lo stand (termine molto riduttivo) Apple, con una serie di postazioni per tutti i gusti, con Desk e portatili a disposizione di chi vuole saggiare la potenza delle macchine o i software professionali targati Cupertino.
Finalmente possiamo ammirare e provare i nuovo G5 e quello che subito salta all'occhio è la dimensione del case, molto più ggrande di un G4, diciamo che affiancati il G4 sembra un giocattolo rispetto al nuovo mostro. Le linee sono aggressive e accattivanti e ormai è chiaro: Apple ha inforcato la strada dei materiali hi-tech e abbandonato la plastica; il G5 è completamente in alluminio e le griglie poste sul davanti e sul retro si sposano a meraviglia con la iSight, la web camera FW per iChat.
Tutto il mega spazio Apple è sotto Airport, quindi con un portatile e la scheda è possibile il collegamento in internet. Ovviamente Beppe, che sul suo iBook 15' ha la scheda Airport, si è immediatamente collegato, questo ci ha permesso di aggiornare in tempo (quasi) reale la pagina del mio sito con i primissimi commenti.