Impressioni personali su un paese meraviglioso
Il motore del nostro fuoristrada, ronza sommesso sugli ultimi chilometri che ci separano dalla capitale Windhoek.
Il nostro viaggio volge al termine e mentre moglie e figlia dormono, stanche per l’ultima escursione all’alba nel Kalahari, ripenso a questi 25 giorni in terra d’Africa, ai paesaggi incredibili che si svelavano lentamente al nostro passaggio, ai volti dei ragazzini nei villaggi a nord della linea rossa, alle donne che si lavavano nelle vitali acque dell’Okavango, agli animali che ogni giorno si mostrano nella loro naturale quotidianità, ai mille colori, al silenzio...
Quel silenzio e sensazione di libertà che ti avvolge ogni volta che spegni il motore, scendi dalla vettura e sei in mezzo al nulla e resti in silenzio, solo pochi minuti, un’eternità, ad assaporare la leggera e tiepida brezza con il sole già basso sull’orizzonte.
Sai che hai ancora della strada da fare ma non puoi perdere questo momento e allora indugi ancora un po’ perché sai, che questo momento, è unico e irripetibile.
E in effetti è così ogni giorno che passa, ogni chilometro che percorri, ogni persona che incontri.
La Namibia è un paese formidabile, unico nel suo genere.
Basti pensare che la sua capitale si trova a 400 chilometri dal grande bacino bianco del parco dell’Etosha, ricchissimo di animali, 800 dal Caprivi e dalla vita che ospita il grande fiume Okawango, 900 dalle cascate Epupa al confine angolano e dai villaggi Himba con le loro donne dalla pelle rossa, 350 dalla costa atlantica, 660 dal secondo più importante canyon dopo quello americano, solo 300 chilometri dal più antico (almeno così si dice) deserto del pianeta, il Namib e appena 280 dall’affascinate Kalahari.
Attraversare la Namibia vuol dire immergersi quotidianamente in paesaggi che cambiano in continuazione.
In Africa, e in particolare in Namibia, non si va solo per vedere gli animali, per visitare i parchi o fare splendide escursioni nel deserto o sui fiumi, si va anche per incontrare gente nuova, che vive in un modo completamente diverso dal nostro, conoscere, imparare, capire. Ascoltare in silenzio i San nella loro lingua di schiocchi, parlare con i ragazzi che tornano da scuola nei villaggi a nord, giocare con i bambini Himba o fermarsi alle bancarelle delle donne Herero lungo le strade del Damaraland sono esperienze... speciali.
Ma c’è ancora una cosa che la Namibia offre ai suoi visitatori, le strade.
L’asfalto, benché stia avanzando, è per fortuna ancora confinato alle grandi direttrici nord-sud e est-ovest, con qualche altra eccezione.
Tutto il resto è composto da piste sterrate classificate in base allo stato e alla difficoltà, molto ben tenute, larghe e ben segnalate.
La Namibia si conosce soprattutto così, guidando lungo le sue piste, liberi di scegliere il percorso che si desidera, fermandosi sotto un albero affaticato dai pesanti “nidi condominio” per guardare in silenzio l’orizzonte, cercando di capire quale altra sorpresa riserverà “La strada”.
Con i suoi 825.418 kmq la Namibia ha un’estensione territoriale pari a tre volte il nostro paese ma, a differenza dell’Italia, la popolazione è di soli 2.031.000 abitanti, una densità di 2,5 abitanti per kmq.
Questo vuol dire che in una giornata di viaggio con una percorrenza media di 4/500 chilometri il rischio di incontrare qualcuno è davvero remoto.
Ecco che allora ci si riscopre soli; dopo l’ubriacatura dei grandi parchi ecco la solitudine dei grandi spazi.
Così quando ci si incontra si fanno i fari, ogni sosta è motivo di conoscenza, curiosità...
Chiedere come stai, come va il tuo lavoro a sconosciuti sembra strano, ma loro lo fanno con tutti, con sincero entusiasmo e allora... facciamolo anche noi e impariamo qualcosa da questo popolo fantastico.
Namibia è tutto questo.
Ma come la realtà che ci strappa al sogno, anche questa esperienza volge al termine.
Domani torneremo a casa.
Questi pochi pensieri in libertà non dicono dove trovare i ghepardi o i leoni, ma per questo... c’è internet.