Teatro all'Antica
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TEATRO ALL'ANTICA (1588-1590)
Gioiello di rara bellezza, primo esempio di teatro stabile d'Europa costruito dal nulla e non vincolato da strutture preesistenti, questo teatro riveste un ruolo di primaria importanza nell'ambito degli edifici teatrali europei. L'elegante esterno è a due ordini: quello inferiore, con finestre, portali e spigoli contornati a bugnato poggianti su un alto zoccolo, e quello superiore, contraddistinto da lesene doriche binate, nicchie e finestre sormontate da timpani triangolari e curvospezzati contenenti tazze ovoidali. La sala, a forma rettangolare, è suddivisa in due quadrati separati dal breve rettangolo dell'orchestra: uno occupato dal palco e l'altro dalla cavea semicircolare. Un'innovazione è l'ingresso nel retro riservato agli artisti (musici e attori), che permette l'accesso ai camerini. I due grandi affreschi parietali raffigurano archi trionfali all'antica, nei cui fornici centrali si aprono scorci urbani. A sinistra è dipinta la piazza del Campidoglio e a destra Castel Sant'Angelo. Roma è dunque la grande ispiratrice dei tutta l'opera vespasianea. La trabeazione che sormonta l'arco di destra riporta la dedica all'imperatore Rodolfo II d'Asburgo che nel 1577 elevò Vespasiano al rango di duca. Gli affreschi che percorrono l'intero perimetro della sala subito sotto la copertura, invece, simulano una loggia animata da musici, comici, dame e cavalieri, personaggi abbigliati secondo i costumi del tardo Cinquecento. Evidente è il richiamo allo stile di Paolo Veronese soprattutto negli affreschi di villa Barbaro a Maser. L'edificio, completato nel febbraio del 1590, fu inaugurato coi festeggiamenti del carnevale. Una compagnia teatrale stabile stipendiata dal duca rimase a Sabbioneta sino alla morte di Vespasiano, in seguito alla quale il teatro, come tutta la città, conobbe un lungo periodo di decadenza. Nei secoli successivi esso fu adibito agli usi più svariati: granaio, magazzino, caserma e cinematografo comunale nei primi decenni del Novecento. Negli anni Cinquanta iniziarono alcuni lavori di restauro e solo nel 1969 esso ritornò a svolgere la funzione di teatro con la rappresentazione del Ballo delle ingrate di Claudio Monteverdi. Oggi, oltre che inestimabile tesoro d'arte, oggetto di visita da parte di turisti provenienti da tutto il mondo, esso costituisce la prestigiosa sede di concerti di musica antica, convegni e manifestazioni culturali. Testo di Giovanni Sartori - storico dell'arte |
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