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Cenni storici:
E' assai probabile che il colle di Beseno fosse abitato già in epoca preistorica e poi romana e longobarda, ma solo nel XII secolo si ha la notizia precisa della presenza in questo luogo di un presidio fortificato, che era feudo dei conti di Appiano, ed era abitato da una famiglia di loro vassalli: i da Beseno. Si trattava di una di quelle realtà di potere autonomo (signorie immunitarie laiche) che erano state inglobate ma non eliminate all'atto di nascita del principato vescovile di Trento.
Fu Federico Vanga, vescovo di Trento dal 1204 al 1218, a far rientrare con un atto di acquisto anche una parte di Castel Beseno tra i beni della chiesa di Trento, proprio per garantirsi il controllo di una fortezza strategicamente tanto importante, sia sotto il controllo militare e viario, che economico. Tale acquisizione testimonia da un lato la crisi dei da Beseno, dall'altro il successo della politica vanghiana tesa alla restaurazione e consolidamento del potere feudale.
Dal 1303 al 1443 l'intera struttura fortificata passò alla potente famiglia dei Castelbarco, divenuti ormai signori della valle Lagarina: alla parte precedentemente ottenuta dai da Beseno con un atto d'acquisto, si aggiunse anche quella di proprietà vescovile, concessa con un atto di infeudazione.
Nel 1470, dopo alterne vicende che videro coinvolti gli ultimi discendenti dei Castelbarco, casate nobiliari tedesche protette dai duchi d'Austria e la Repubblica di Venezia, il castello di Beseno fu dato in feudo dal principe vescovo di Trento ai Trapp, su pressione del duca Sigismondo d'Austria. Giacomo Trapp, originario della Stiria, era infatti consigliere e gran ciambellano alla corte del duca Sigismondo, nonché capitano di altri importanti castelli trentini: Ivano, Telvana e S. Pietro in Valsugana, e poi del castello e della corte di Caldonazzo. I Trapp ebbero anche castel Selva, sempre in Valsugana, castel Campo nelle Giudicarie ed infine (dal 1504) castel Coira in val Venosta.
La presenza dei Trapp in castel Beseno, che divenne una delle loro residenze più prestigiose, si spiega con la politica degli Asburgo, volta a contrastare la penetrazione della Repubblica di Venezia Nel Trentino meridionale e orientale. Nell'ambito della lotta tra i veneziani e i Visconti di Milano, la Serenissima aveva infatti occupato progressivamente porzioni sempre più ampie di territorio, anche grazie all'appoggio di alcune famiglie locali, come i Castelbarco. Il braccio di ferro tra Tirolesi e Veneziani culminò nella battaglia di Calliano, combattuta il 10 agosto 1487 proprio nella piana sottostante castel Beseno. In questa occasione Venezia subì una clamorosa sconfitta, che segnò la fine delle sue mire espansionistiche nella regione.
Sino alla fine del XVIII secolo, castel Beseno non fu più coinvolto in episodi di guerra, ma nel 1796 venne saccheggiato dalle truppe napoleoniche. La mutata situazione politica, l'affievolirsi del potere feudale e anche la deviazione del fiume Adige nel XIX secolo, che tolse al castello una delle sue principali difese naturali, portarono alla progressiva perdita d'importanza e alla decadenza della costruzione. Abbandonato dai Trapp nel corso dell'Ottocento, castel Beseno fu infine da loro donato nel 1973 alla Provincia Autonoma di Trento, che avviò un impegnativo restauro.
Dal 1988 è una delle sedi distaccate del museo Castello del Buonconsiglio, Monumenti e collezioni provinciali.
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