Da qui si segue a sinistra la provinciale 237 che ci porta a Vestone e Lavenone. Dopo poco ecco il Lago d'Idro che va tenuto sulla destra per arrivare dopo 6.7 km. ad Anfo (circa metà lago) dove l'amara notizia della strada sterrata per il Passo di Maniva è chiusa da due anni per frane obbliga a proseguire per prendere, presso S. Antonio, la strada asfaltata del Croce Domini, che comunque percorre la bella val di Caffaro.
8.8 km ci separano da Bagolino, interessante nucleo abitato proprio all'imbocco della valle summenzionata.
Da Bagolino si segue per il Passo di Maniva, ignorando le indicazioni per il Croce Domini al quale giungeremo comunque.
La strada si annuncia subito stretta e in cattive condizioni, ed occorre fare molta attenzione soprattutto a ghiaia e sabbia presente (manco a dirlo) sulle curve. Si sale dentro un fitto bosco, che nel tratto terminale si apre nei classici alpeggi nostrani, deturpati dai freddi tralicci di alcuni impianti di risalita. L'asfalto ora è in pessime condizioni a causa del gelo, ma ormai siamo arrivati al Passo del Maniva (1664 m. slm). Da qui si può vedere lo sterrato che avremmo dovuto fare partendo da Anfo. Il Maniva è il punto di arrivo di due strade, quella che proviene da Bagolino, la 345 che sale da Brescia da Collio e prosegue, oltre il Maniva, per il Croce Domini. Il tratto Maniva - Croce Domini è in parte sterrato e non sempre è aperto al traffico; è anche vero che nonostante i cartelli segnalino la strada chiusa... tutti passano senza problemi. Questo tratto di strada è anche l'unico modo per arrivare ad una vecchia postazione radar ormai abbandonata e visitarla.
Si prosegue su un ottimo asfalto, incuranti dei segnali di strada chiusa verso il Croce Domini, per giungere al Goletto di Crocette (2070 m. slm), trovare la neve ai bordi della strada e scendere ad incontrare lo sterrato che in circa 9 km. ci porterà al Passo di Croce Domini.
Proprio all'inizio dello sterrato, sulla destra, parte la strada che in 2 tornanti sale alle installazioni della postazione radar.
La visita non presenta problemi (meglio avere con se una torcia elettrica) anche se poco è rimasto e quel poco è da anni preda di vandali. Le uniche cose rimaste sono i locali dei generatori con i grossi motori e le immense parabole in alluminio (per gli appassionati del genere è una tappa d'obbligo).
Di nuovo in sella per affrontare lo sterrato che in poco tempo ci porta a scollinare presso il Giogo d. Bala (2162 m. slm); una strada solo per poche centinaia di metri in asfalto, ma per il resto tutta sterrata che comunque non presenta grosse difficoltà, anche se lo scooter non è il mezzo ideale per certi percorsi. Occorre comunque dire che questi posti sono meta ambita dei motociclisti, che arrivano con tutto ciò che ha due ruote; ecco quindi che non è difficile incontrare enduro, stradali, scooter e anche moto in assetto "quasi" da pista.
Panorama eccellente, immersi nella solitudine dei pascoli d'alta quota, si percorre a passo d'uomo questa bella e storica strada per arrivare finalmente al Passo di Croce Domini (1892 m. slm), dove il sole esce a scaldare il corpo che dal Maniva ha trovato solo freddo pungente. Parecchi sono i "bikers" seduti ai tavolini del bar che si trova proprio sul passo, il meritato riposo per chi è salito da Breno, da Bagolino o, come me, è sceso dal Maniva.
La strada scende ora larga e con asfalto ottimo fino a Breno, sono 13.5 km molto piacevoli con alcune serie di tornanti e cambi di direzione frequenti che stimolano a piegare.
Breno è un paese della val Camonica molto interessante (la visita è rimandata da un'altra occasione) che sarebbe la conclusione del giro se si prendesse a sinistra la statale 42 del Tonale per tornare verso il lago d'Iseo e quindi Bergamo; "sfortunatamente", essendo solo le 14,30, si può continuare per andare a valicare altri due bei passi, il Vivione e la Presolana.
Prendiamo quindi verso destra la statale 42 per arrivare dopo 18.5 km alla frazione di Forno Allione, da dove parte la provinciale 294. La strada è molto stretta (spesso passa solo una macchina), ma è davvero splendida e con un asfalto più che ottimo. Sale in 20 km. al Passo del Vivione (1828 m. slm) per poi scendere a Schilpario in altri 12. Davvero piacevole, a picco sulla zona sottostante denominata "I Forni", spesso senza protezione a valle, ma in un paesaggio... da gustare.
Giunti a Schilpario si sale di nuovo, in 16.1 km. per il Passo della Presolana (1297 m. slm), strada più larga della precedente ma non meno interessante e soprattutto piacevole nella guida.
Si scende quindi a Clusone in 14.4 km e da qui la statale ci obbliga a percorrere nel traffico gli ultimi 34.7 km che ci separano da Bergamo.
Si rientra in autostrada e si seque la A4 per tornare al capoluogo lombardo.
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