Reims

Francia - Champagne

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Cartografia
Descrizione
L'origine di Reims si spiega con la sua collocazione. Nel luogo d'incontro delle pendici dell'Ile-de-France (la montagna) e della pianura della Champagne, nel punto di scambio tra due sistemi agricoli complementari (vino e legname contro lana e frumento) e sul corso di un fiume che scorre verso il cuore del bacino parigino, c'era naturalmente posto per un mercato e poiché l'affiorare di una piana argillosa rendeva paludosi i bordi di Vesle, il luogo era un rifugio ideale.
I Galli colsero tutte le opportunità di questo sito e vi installarono, negli ultimi secoli prima di Criso, un "oppidum".
La storia gli portò fortuna. Quando i Romani si presentarono nel 58 a.C., la popolazione di Reims - i Rèmi -, che aveva già stretto con loro interessanti contatti commerciali, si schierò senza esitare con Giulio Cesare e lo aiutò a conquistare la Gallia settentrionale. Fu una scelta benefica: gli imperatori si sdebitarono abbondantemente facendo di Durocortorum una città federata, capitale della provincia del Belgio e centro economico animato dalla confluenza di più strade. Le moderne autostrade Parigi-Strasburgo e Calais-Digione ricalcano gli assi tradizionali aperti sull'Europa. La pianta della città, l'arco di Marte, il criptoportico della piazza del Foro e le collezioni del Museo Saint-Remi testimoniano questa ricca eredità storica.
Questa grande città piena di vita divenne verso l'anno 250 la sede di un vescovo. Tra i diversi prelati, un uomo fuori dal comune doveva rappresentare la seconda opportunità storica di Reims: San Remigio. Questo Gallo-Romano, letterato e colto, comprese che anziché rimanere aggrappati all'Impero romano che si sfaldava sotto i colpi delle invasioni barbariche, bisognava portare i popoli germanici alla vera fede. Col battesimo di Clodoveo nel Natale del 498 (o 499) egli gettava le basi del primo stato cattolico fondato sulle rovine della Romanità, facendo della Francia la Figlia primogenita della Chiesa e di Reims la città delle consacrazioni reali.

Il primo re incoronato fu Pipino il Breve, che fondava una nuova dinastia con il ricorso al rito biblico dell'unzione. Il primo re consacrato fu, nell'816, suo nipote Lodovico il Pio che, ritornando come un secondo Clodoveo al fonte battesimale dei Franchi, dava la dimostrazione della continuità della monarchia (da Clodoveo si ha infatti (C)lodovio, Lodovico). Ben presto, la leggenda della Santa Ampolla, inviata al cielo a San Remigio, doveva confermare la scelta di Reims come centro spirituale della legittimità. Città santa della monarchia, Reims divenne anche, all'epoca carolingia, una sede arcivescovile che brillava per la sua reputazione intellettuale e artistica.

Poco prima dell'anno Mille, lo scolaro Gerberto, l'Europeo più colto del suo tempo, vi insegnò le lettere classiche le scienze esatte ai figli del re di Francia e dell'imperatore germanico. Le scuole vescovili, rese celebri dall'insegnamento teologico di san Bruno, furono rimpiazzate nel 1548 dall'Università creata dal cardinale umanista Carlo di Lorena. Fedele alla vocazione pluridisciplinare che caratterizzò quella nobile figura di letterato, l'Università prosegue ancor oggi la sua missione nei confronti dei suoi 26 mila studenti.
Ci volevano degli scrigni per sua maestà: sulla tomba di San Remigio e degli ultimi discendenti dei Carolingi, i monaci benedettini eressero, tra l'inizio dell'XI e la fine del XII secolo, una basilica che univa la robustezza del romanico e la ricerca della luce del gotico nascente. Nel cuore del XIII secolo, la Catedrale di Notre-Dame è l'apogeo classico di un'arte lanciata alla conquista del cielo, con un ammirevole patrimonio di statue a garantirne la conciliante reputazione.
La città offriva a Dio le ricchezze della terra e i frutti della sua crescita urbana: l'immensa Cattedrale, che poteva ospitare la metà della popolazione, è vissuta dei redditi fondiari della Chiesa e delle offerte della borghesia.

Anche se non ebbe nel corso del Medio Evo delle "fiere internazionali" così importanti come quelle di Troyes e di Provins, Reims assurse però al rango di mercato regionale, con un intenso commercio di vini, e di centro tessile. Le sue tele fini e la sua lana erano un tempo celebri. Le manifatture del XIX secolo hanno fatto di Reims una città operaia che ha spezzato la cintura delle sue muraglie e sostituito le torri medievali con le ciminiere delle fabbriche. Contemporaneamente, si costruiva nelle gessose viscere della terra un mondo sotterraneo destinato ad accogliere le sofisticate alchimie dell'aristocrazia del gusto.
Nato sotto Luigi XIV, lo champagne oltrepassò il traguardo delle 600 mila bottiglie solo agli inizi del XIX secolo, grazie all'energia di negozianti intraprendenti come Heidsieck, Ruinart e Pommery, trascinati dal pennacchio di schiuma bianca della vedova Cliquot. Da poco tempo le vendite hanno oltrepassato i 200 milioni di pezzi ("colli").
Questo angolino di terra apparentemente benedetta ha purtuttavia pagato un pesante tributo alla follia degli uomini: prima la furia iconoclasta della Rivoluzione che distrusse ventisei chiese di grande interesse in quella che era allora la "capitale clericale" e poi il diluvio di fuoco della Guerra 1914-18 che per poco non cancellò la città dalle carte geografiche e mutilò i monumenti che sopravvissero.

Bisognava difendere il "saliente di Reims" e la città-stendardo: per quattro anni gli abitanti di Reims resistettero, con alla testa il sindaco e l'arcivescovo. Non sorprende quindi che siano oggi scomparse così tante testimonianze di una storia bimillenaria. Musei prestigiosi e due basiliche eccezionali si offrono al visitatore senza un vero scrigno che le contenga. Gli amanti dei vecchi palazzi e delle case a traliccio si estasieranno di fronte alle incisioni raccolte al Museo le Verguer della Società degli Amici della Vecchia Reims. Gli appassionati di Art Deco proveranno un immenso piacere nel percorrere le strade ricostruite negli anni 1920-30, dove c'è un intero patrimonio moderno da scoprire.

Oggi Reims supera i 200 mila abitanti, ha saputo diversificare le sue attività e può andare orgogliosa di essere, grazie a dei ristoranti eccezionali, la città di Francia più ricca di "stelle". Dal tempo dei Remi, di San Remigio, Gerberto o Carlo di Lorena, la città è un luogo d'incontro di culture, di umanesimo, di saper vivere.

"Non c'è città che io preferisca a Reims, ornamento e onore della Francia": così scriveva La Fontaine.