Forte Pozzi Alti (Presanella) Vermiglio - Val di Sole (TN) |
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La costruzione del Forte Presanella (Pozzi Alti) fu terminata qualche mese prima dello scoppio della guerra dl 15/18. Esso era l'unica struttura fortificata permanente ubicata sulla destra orografica della Val Vermiglio, a quota 1880 m. e formava la possente branca di sinistra della imponente tenaglia di fortificazioni composta da Forte Tonale (Zaccarana), Forte Mero e Forte Strino, che chiudevano in una morsa il Passo del Tonale e la relativa strada d'accesso. Di struttura semicircolare, il forte era munito di tre cupole girevoli, ciascuna armata con un obice da 100 mm., di due cupole osservatorio e numerose feritoie per postazioni di mitragliatrici. Nelle sue immediate vicinanze fu anche costruita una Caserma. La strada d'accesso che dalla Val Stavel adduceva al Forte, era disseminata di posti di blocco vigilati permanentemente. Il Forte aveva anche un deposito munizioni costituito da una galleria adiacente alla struttura. Alla confluenza della Val Stavel con la Val Vermigliana, nei pressi della confluenza col Torrente Vermigliana, il genio militare austriaco aveva anche costruito, con previggente anticipo, un vero e proprio piccolo "centro logistico" di supporto al forte, in una posizione ideale per la sicurezza nei riguardi dei tiri delle artiglierie italiane. Questo centro logistico era costituito in pratica da due casermette per il ricovero di alcune centinaia di uomini. I resti di queste strutture, ormai cadenti e consumati dal tempo e dalle intemperie, sono ancor oggi visibili sotto la strada che porta al Velon. Nella stessa zona fu anche allestito un ospedaletto e nei prati intorno anche un Cimitero militare di guerra. La costruzione della strada che conduceva al forte era iniziata nel 1907 ed era stata effettuata da imprese civili con manodopera civile del posto. Era lunga 8 Km. e partiva da Stavel. Dai Masi di Stavel, in seguito, fu fatta partire la teleferica impiantata dopo l'inizio del conflitto, che serviva anche per rifornire il Rifugio Denza dal quale, un teleforo, portava i rifornimenti al Passo Gabbiolo. Postazioni per schieramenti di artiglieria furono anche allestiti lungo tutto il versante ovest della cima Colem. Dal Forte Presanella, una mulattiera, inerpicandosi tra rupi e balze, conduceva al rifugio Denza (2298 m.). Intorno a questo rifugio l'i.r. esercito austriaco aveva costruito sei baraccamenti per ospitare alcune centinaia di uomini. Il rifugio era la base logistica per la seconda linea di difesa arretrata del Tonale del II Rayon, ed era anche il "centro logistico" degli avamposti del Passo Cercen e della Busazza. Proprio al M. Cercen gli austriaci costruirono apprestamenti difensivi, alcuni dei quali molto ben protetti. Al Passo Cercen fu distaccato un presidio permanente che provvedeva a mantenere i collegamenti con il comando di Pinzolo e le forze a difesa della Valle di Nardis. La zona del Passo Cercen divenne ben presto la zona della scuola di addestramento allo sci delle truppe austriache. Sin nei pressi del Passo Cercen furono anche trainati a braccia alcuni pezzi di artiglieria, mentre la stazione di arrivo della teleferica che partiva dal Denza e arrivava su, fu mimetizzata in una delle numerose gallerie di ghiaccio che erano state scavate per le esigenze della difesa. Fu anche istituito un collegamento diretto con il Passo Gabbiolo che permetteva la saldatura con i reparti sistemati nella sottostante Valle di Nardis. L'entità del Presidio del Passo Cercen non era rilevante, la sua presenza aveva lo scopo prioritario di fornire osservatori e collegamenti con la difesa della Busazza ad ovest e sul Gabbiolo ad est. I baraccamenti del Cercen erano il meglio di quelli costruiti dall'i.r. esercito austriaco. Erano molto solidi, ben protetti contro le intemperie e il freddo ed offrivano un buon riparo agli uomini. Erano anche dotati, forse gli unici in zona, di schermature antifulmini. | ||||||||