Forte Leone di Cima Campo
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Approfondimenti
Posizionato a quota 1512m in posizione quasi sovrastante alla Valsugana a 15 Km. dall’abitato di Arsiè.
La costruzione di questo forte corazzato ebbe inizio nel 1904 ed i lavori furono portati a termine immediatamente prima dello scoppio della guerra.

Armamento Principale:
Sei cannoni da 149 A su cupole corazzate probabilmente girevoli con spessore di 140 o 180 mm., dal diametro di 5 m. ed interasse m.10.

Armamento Secondario:
Cinque mitragliatrici Gardner in torrette blindate a scomparsa e tre mitragliatrici in casematte. Per la difesa del fronte di gola, probabilmente c'era un cannone automatico. Esisteva poi un ulteriore armamento sussidiario costituito da cannoni da campagna e mitragliatrici.

Cenni storici:
Opera che faceva parte dello Sbarramento Brenta-Cismon. Gia tra il 1915 e la fine del 1916 fu disarmato completamente e i suoi cannoni vennero sostituiti con dei tronchi verniciati di nero. Nel 1917 era diventato un semplice magazzino e ricovero per le truppe in transito. Durante le battaglie dell'autunno 1917 dopo i fatti di Caporetto, la guarnigione fece saltare unicamente le postazioni dei cannoni ( erano già stati trasportati al sicuro ); il forte venne occupato dalla 1a brig. alp. austriaca il 12 novembre del 1917 alle ore 5 del pomeriggio.
Gli Italiani per evitare ulteriori spargimenti di sangue sospesero il fuoco e comunicarono la propria resa ad ufficiale del 164° Landsturm. Gli austriaci catturarono un maggiore ( si trattava del maggiore Olmi, comandante del Battaglione Monte Pavione del 7° Reggimento alpini ), 12 ufficiali e 300 uomini di truppa.

Il forte è attualmente in fase di recupero.

Notizie sull'opera:
Era chiamato anche Forte Leone. I danni principali all'opera sono nelle zone vicino a dove c'erano i cannoni. Il fossato di gola, dove una volta c'era l'ingresso del forte (era presente un ponte scorrevole), è stato riempito di terra. Nello scantinato del fronte di gola vi sono dei passaggi in volte a mattoni che fiancheggiano esternamente l'intera bastionata ed esiste la possibilità di crolli.

Anche per altri locali siti al sottosuolo esiste tale possibilità. La parte posteriore del forte dietro le caverne è percorsa per tutta la sua lunghezza da due passaggi paralleli e sovrapposti. Presso il muro c'è un pozzo di depurazione dell'aria e di scarico. Contando a partire dal fianco sinistro vi sono dodici casematte; a sinistra della decima si trova l'ingresso principale; una scala porta al piano superiore. Di fronte alla scala principale una postierla sale verso l'alto lungo larghi gradini.

Si arriva così nel corridoio della batteria. I pozzi corrispondono alle dimensioni dei pezzi da 149 A italiani. Alla fine del corridoio della batteria si diparte verso destra un altro passaggio che dopo diverse curve porta alla postazione per combattimenti a distanza ravvicinata. Da qui si può salire sul tetto dell'opera. Nel fianco sinistro vi sono due batterie della contraerea e si possono ancora osservare delle cifre in rosso, probabilmente delle suddivisioni in gradi. All'interno del passaggio inferiore situato nella parte posteriore del forte, di fronte alla casamatta sette, una postierla entra ( da sinistra ) nella montagna.

Al suolo i solchi in cui si trovano le rotaie per i carrelli. Al termine la postierla si allarga; qui si trovava il montacarichi per le munizioni. All'interno delle altre casematte erano sistemati i vari macchinari e la centrale elettrica.

Era inoltre dotato di un osservatorio blindato a scomparsa. Malgrado tutto venne costruito con materiali scarsi, facendo uso di pietrame e mattoni, ma non di ferro per legare bene la struttura (come su tutte le altre opere italiane). Prova ne sia, che la facciata stessa è pericolosamente piegata verso il cortile e rischia di crollare.

Vie d’accesso all’opera:
Dall'abitato di Perer ( vedi Forte Cima di Lan ), la strada prosegue e dopo 4 km. si arriva a Casera Celado, si prosegue ancora e si giunge agli ex accampamenti (a sinistra della strada ) del forte. Voltare poi a sinistra e dopo 3,5 km. si arriva fino alla gola del forte.

Scheda tratta da: http://www.fortificazioni.net/.