Le bellezze del gruppo del Cevedale sono riassunte in questo itinerario che pur non toccando i ghiacci eterni offre all'escursionista l'essenza dell'andar per monti. Dalla centrale idroelettrica parte il sentiero numero 102 che, superata la malga Mare, punta allo scudo roccioso in direzione nord est. La traccia sale tortuosa lungo il versante impervio ricoperto da vegetazione per raggiungere Pian Venezia, dove sorge il rifugio-baito (2290 m; 50'). L'impluvio che si apre è occupato da pascoli e segnato nel mezzo dal corso del torrente Noce Bianco. Chiusa a occidente dalla catena del Vioz e del Palon de la Mare (3703 m), la val Venezia forma un'ampia conca, mossa nella parte centrale da ondulati rilievi. Il sentiero sceglie la sinistra orografica per giungere nella parte alta al rifugio Larcher al Cevedale (2607; 1h), posto su un balcone roccioso e recentemente ristrutturato. Dalle pertinenze dell'alberghetto (capace di 36 posti letto) il panorama corre sulle cime del monte Cevedale e sulla vedretta sottostante. L'escursione continua verso i valloni detritici del lago delle Marmotte, seguendo i segnavia 104 e 123. L val Lago Scuro dista solo 20 minuti. Mantenendo il sentiero n° 123, il giro ad anello taglia il versante meridionale del Careser, sopra il lago lungo, per raggiungere i laghi Nero (2624 m) e Careser (2603 m; 1h). Il bacino artificiale testimonia l'opera dell'uomo nello sfruttamento delle acque. Attraversato il rio Careser e superata la base della diga, il sentiero gira ora a sud in località le lame (2430 m; 30'). La traccia scende i pendii rotti dai pascoli per tuffarsi nel bosco di conifere. Il rientro avviene su comoda mulattiera che con ampie svolte porta al parcheggio, ricavato nel piazzale della centrale.
(Descrizione estratta dalla guida Kompass 976 - "Val di Sole Peio e Rabbi")
|
|